LE FRONTIERE DI AMALFI:
descrizione
Da piazza Aubry (Conceria per i gragnanesi) guardando la chiesa del Corpus Domini ci si dirige a destra costeggiando la base dell'orribile edificio che ha irrimediabilmente deturpato la piazza sul finire degli anni sessanta, lo si aggira lasciandolo a sinistra e si imbocca in salita dapprima Piazza Paride del Pozzo e quindi Via della fontana vecchia, toponimo riferentesi ad una fontana monumentale non più presente e scomparsa a seguito dei lavori di edificazione del palazzo Passarelli
Si sale con discreta salita (al momento della redazione del presente itinerario la via presenta due transenne che impediscono il traffico veicolare) e panorami via via sempre più ampi , superando la chiesa di San Bartolomeo fino a raggiungere la S.S. per Agerola che si attraversa.
Si prosegue verso destra fino ad un grosso supermercato superato il quale una strada in salita a sinistra costeggia, lasciandole a destra, alcune palazzine popolari. Al termine della salita si segue la strada che curva verso destra e la si segue fino in fondo.
Si imbocca una strada dissestata che passa per quel che resta di un cancello ormai divelto e la si segue fino in fondo se ne asseconda la curva a sinistra dove un tubo in ferro funge da corrimano in caso di fondo scivoloso.
Incrociata una sterrata la si segue a destra in discesa fino a superare un ponticello. Di qui, a sinistra, si segue un sentiero sterrato che prosegue leggemrente incassato. Si ignora un primo bivio a sinistra e, in presenza di alcune emergenze rocciose, si segue il tornante a sinistra.
Si asseconda il sentiero principale fino ad uno slargo dove si ignora la traccia di sentiero che prosegue verso destra e si imbocca il tornante che segue subito dopo a sinistra.
A un bivio con basse emergenze rocciose sul sentiero e tronchi messi a mò di gradini si svolta a sinistra e si prosegue per tornanti. Ad un successivo bivio si tiene la destra (a sinistra il sentiero finirebbe quasi subito se non fosse per un'erta traccia che prosegue verso destra) e si prosegue sul sentiero principale ignorando le labili tracce che conducono ora a destra, ora a sinistra, soprattutto in corrispondenza delle curve dei tornanti.
Arrivati a un successivo piccolo slargo si segue sempre il tornante a sinistra, segue un più erto tratto di salita verso destra , si effettua ancora un tornante a sinistra fino a raggiungere un bivio ci offre due possibilità:
(la prima alternativa è più diretta, ma affronta un tratto di salita particolarmente erto, la seconda può presentare una vegetazione più o meno fitta a seconda della stagione)
1) si segue il tornante a destra fino ad un punto dove per qualche istante il sentiero spiana, ma è solo una illusione: incontriamo quasi subito una ertissima traccia che a zig zag (ignorando impercettibili tracce di sentiero) raggiunge un successivo piccolo tratto pianeggiante. Di qui, tenendosi leggermente sul lato destro, una traccia in salita ci consente con un ultimo sforzo, di raggiungere un buon sentiero soprastante.
2) si prosegue a sinistra verso una macchia di ginestre, ci si inoltra nella vegetazione qui un po' più fitta e con veloci tornanti si guadagna quota fino a quando il sentiero spiana e diventa una buona traccia che si segue verso destra.
In entrambi i casi si prosegue verso destra fino a che il sentiero comincia a salire di nuovo. Quasi subito dopo l'inizio della salita si incontra un bivio a T (fare attenzione a non perderlo, la traccia non è evidentissima) dove si prosegue verso sinistra in piano. Si ignora una traccia che sale verso destra e si prosegue dritti sul sentiero, che tende talvolta a nascondersi nella vegetazione, fino a raggiungere un punto in cui, tra la vegetazione, lo si vede inerpicarsi a destra.
Lo si segue fino al termine della salita dove proseguiamo verso sinistra su tratto pianeggiante. Si ignora una tracciache scende a sinistra fino a raggiungere un'ultima breve salita al termine della quale si raggiunge un panoramico slargo. Sulla nostra destra poco più in alto, raggiungibili con evidente traccia che corre ai margini di una recinzione, alcuni ruderi di costruzioni afferenti al vicino convento di Belvedere.
Sostiamo un attimo e guardiamoci intorno per renderci conto di qualcosa che sarà anche più evidente poco più in alto dalla sommità del poggio dove sorge il convento:
davanti a noi, sul culmine una dorsale, è la chiesa di Pino;
a sinistra leggermente nascosto dai rami degli alberi, il borgo di Castello;
sempre a sinistra, ma guardando in direzione Sarno, il Castello di Lettere.
Risulta quindi evidente la possibilità per ognuno di questi punti di osservazione di comunicare con gli altri mediante segnali visivi. Tale caratteristica si ripeterà in ognuno dei quattro punti che toccheremo on questo itinerario fatta eccezione per il borgo di Castello dal quale non è visibile il castello di Lettere (e ovviamente viceversa).
Il monastero del Belvedere di Pimonte è visitabile, almeno all'esterno, ma sorge in proprietà privata, ci si comporti di conseguenza.
Effettuata l'eventuale visita al convento, si torna allo slargo panoramico e si imbocca la mulattiera gradinata che scende passando tra due paletti di ferro arrugginito.
(da completare)
Si sale con discreta salita (al momento della redazione del presente itinerario la via presenta due transenne che impediscono il traffico veicolare) e panorami via via sempre più ampi , superando la chiesa di San Bartolomeo fino a raggiungere la S.S. per Agerola che si attraversa.
Si prosegue verso destra fino ad un grosso supermercato superato il quale una strada in salita a sinistra costeggia, lasciandole a destra, alcune palazzine popolari. Al termine della salita si segue la strada che curva verso destra e la si segue fino in fondo.
Si imbocca una strada dissestata che passa per quel che resta di un cancello ormai divelto e la si segue fino in fondo se ne asseconda la curva a sinistra dove un tubo in ferro funge da corrimano in caso di fondo scivoloso.
Incrociata una sterrata la si segue a destra in discesa fino a superare un ponticello. Di qui, a sinistra, si segue un sentiero sterrato che prosegue leggemrente incassato. Si ignora un primo bivio a sinistra e, in presenza di alcune emergenze rocciose, si segue il tornante a sinistra.
Si asseconda il sentiero principale fino ad uno slargo dove si ignora la traccia di sentiero che prosegue verso destra e si imbocca il tornante che segue subito dopo a sinistra.
A un bivio con basse emergenze rocciose sul sentiero e tronchi messi a mò di gradini si svolta a sinistra e si prosegue per tornanti. Ad un successivo bivio si tiene la destra (a sinistra il sentiero finirebbe quasi subito se non fosse per un'erta traccia che prosegue verso destra) e si prosegue sul sentiero principale ignorando le labili tracce che conducono ora a destra, ora a sinistra, soprattutto in corrispondenza delle curve dei tornanti.
Arrivati a un successivo piccolo slargo si segue sempre il tornante a sinistra, segue un più erto tratto di salita verso destra , si effettua ancora un tornante a sinistra fino a raggiungere un bivio ci offre due possibilità:
(la prima alternativa è più diretta, ma affronta un tratto di salita particolarmente erto, la seconda può presentare una vegetazione più o meno fitta a seconda della stagione)
1) si segue il tornante a destra fino ad un punto dove per qualche istante il sentiero spiana, ma è solo una illusione: incontriamo quasi subito una ertissima traccia che a zig zag (ignorando impercettibili tracce di sentiero) raggiunge un successivo piccolo tratto pianeggiante. Di qui, tenendosi leggermente sul lato destro, una traccia in salita ci consente con un ultimo sforzo, di raggiungere un buon sentiero soprastante.
2) si prosegue a sinistra verso una macchia di ginestre, ci si inoltra nella vegetazione qui un po' più fitta e con veloci tornanti si guadagna quota fino a quando il sentiero spiana e diventa una buona traccia che si segue verso destra.
In entrambi i casi si prosegue verso destra fino a che il sentiero comincia a salire di nuovo. Quasi subito dopo l'inizio della salita si incontra un bivio a T (fare attenzione a non perderlo, la traccia non è evidentissima) dove si prosegue verso sinistra in piano. Si ignora una traccia che sale verso destra e si prosegue dritti sul sentiero, che tende talvolta a nascondersi nella vegetazione, fino a raggiungere un punto in cui, tra la vegetazione, lo si vede inerpicarsi a destra.
Lo si segue fino al termine della salita dove proseguiamo verso sinistra su tratto pianeggiante. Si ignora una tracciache scende a sinistra fino a raggiungere un'ultima breve salita al termine della quale si raggiunge un panoramico slargo. Sulla nostra destra poco più in alto, raggiungibili con evidente traccia che corre ai margini di una recinzione, alcuni ruderi di costruzioni afferenti al vicino convento di Belvedere.
Sostiamo un attimo e guardiamoci intorno per renderci conto di qualcosa che sarà anche più evidente poco più in alto dalla sommità del poggio dove sorge il convento:
davanti a noi, sul culmine una dorsale, è la chiesa di Pino;
a sinistra leggermente nascosto dai rami degli alberi, il borgo di Castello;
sempre a sinistra, ma guardando in direzione Sarno, il Castello di Lettere.
Risulta quindi evidente la possibilità per ognuno di questi punti di osservazione di comunicare con gli altri mediante segnali visivi. Tale caratteristica si ripeterà in ognuno dei quattro punti che toccheremo on questo itinerario fatta eccezione per il borgo di Castello dal quale non è visibile il castello di Lettere (e ovviamente viceversa).
Il monastero del Belvedere di Pimonte è visitabile, almeno all'esterno, ma sorge in proprietà privata, ci si comporti di conseguenza.
Effettuata l'eventuale visita al convento, si torna allo slargo panoramico e si imbocca la mulattiera gradinata che scende passando tra due paletti di ferro arrugginito.
(da completare)