MONTE PENDOLO
da Gragnano
da Gragnano
Non poteva mancare in questo sito un itinerario su quella che, sebbene sia la più bassa e per gran parte sita al di fuori del territorio del comune, è la montagna che più caratterizza il paesaggio di Gragnano.
Il territorio di Monte Pendolo si divide tra i comuni di Gragnano, Pimonte e Castellammare di Stabia, il suo isolamento rispetto al resto dei Monti Lattari, fa sì che appaia più alto di quanto in realtà sia: la cima, che non è quella dove è posta la croce, supera a stento i 600 metri (618) quindi poco più che una collina, risulta dunque più basso anche del fronteggiante monte Muto che però appare di più modesta elevazione perché prospetticamente schiacciato dalle maggiori alture a cui si collega.
Il versante est che guarda in direzione di Gragnano per la sua accentuata pendenza e per la qualità del suolo, fa sì che il "lato monte" che corre a ridosso della Strada Statale 366 per Agerola sia classificato come "zona rossa" cioè a massimo rischio idrogeologico e dove sarebbe vietato costruire alcunché. Nonostante questo, la miopia politica, il malaffare, lo scarso interesse per il territorio e, più in generale, il menefreghismo tipico italiano ed in particolare delle zone in cui vivo ha fatto sì che alle falde della montagna venissero costruite numerose costruzioni tra cui palazzine popolari, ristoranti, centri sportivi, pizzerie, supermercati e, fino a poco tempo, fa addirittura un plesso scolastico.
Da qualche mese per ovviare a questo assurdo vulnus si è preferito declassare la zona delle palazzine popolari a zona gialla (rischio medio) per evitarne l'abbattimento nonostante, a parere dello scrivente, nessun sostanziale lavoro di sistemazione del territorio sia avvenuto a migliorare la situazione e, anzi, i tagli degli alberi continuino indiscriminati e senza un reale controllo.
L'escursione è adatta a tutti, ma necessita di costanza per la pendenza a tratti accentuata del percorso di salita; rifugge di proposito passaggi su larghi sentieri banali, ma richiede un buon senso dell'orientamento in quanto le tracce sono spesso appena intuibili.
Prima di leggere la descrizione dell'itinerario, per favore, dai un'occhiata alle avvertenze (descrizione degli itinerari, la scala delle difficoltà e qualche consiglio che può tornare utile)
Il territorio di Monte Pendolo si divide tra i comuni di Gragnano, Pimonte e Castellammare di Stabia, il suo isolamento rispetto al resto dei Monti Lattari, fa sì che appaia più alto di quanto in realtà sia: la cima, che non è quella dove è posta la croce, supera a stento i 600 metri (618) quindi poco più che una collina, risulta dunque più basso anche del fronteggiante monte Muto che però appare di più modesta elevazione perché prospetticamente schiacciato dalle maggiori alture a cui si collega.
Il versante est che guarda in direzione di Gragnano per la sua accentuata pendenza e per la qualità del suolo, fa sì che il "lato monte" che corre a ridosso della Strada Statale 366 per Agerola sia classificato come "zona rossa" cioè a massimo rischio idrogeologico e dove sarebbe vietato costruire alcunché. Nonostante questo, la miopia politica, il malaffare, lo scarso interesse per il territorio e, più in generale, il menefreghismo tipico italiano ed in particolare delle zone in cui vivo ha fatto sì che alle falde della montagna venissero costruite numerose costruzioni tra cui palazzine popolari, ristoranti, centri sportivi, pizzerie, supermercati e, fino a poco tempo, fa addirittura un plesso scolastico.
Da qualche mese per ovviare a questo assurdo vulnus si è preferito declassare la zona delle palazzine popolari a zona gialla (rischio medio) per evitarne l'abbattimento nonostante, a parere dello scrivente, nessun sostanziale lavoro di sistemazione del territorio sia avvenuto a migliorare la situazione e, anzi, i tagli degli alberi continuino indiscriminati e senza un reale controllo.
L'escursione è adatta a tutti, ma necessita di costanza per la pendenza a tratti accentuata del percorso di salita; rifugge di proposito passaggi su larghi sentieri banali, ma richiede un buon senso dell'orientamento in quanto le tracce sono spesso appena intuibili.
Prima di leggere la descrizione dell'itinerario, per favore, dai un'occhiata alle avvertenze (descrizione degli itinerari, la scala delle difficoltà e qualche consiglio che può tornare utile)