E' IMPORTANTE SAPERE CHE...
- CANI DA PASTORE
Sui Monti Lattari non è raro incrociare greggi di pecore o capre, con o senza padrone, ma comunque sempre con cani da pastore presenti, abbaianti e ringhianti (per lo più di razza maremmano abruzzese). In tali casi l'importante è non farsi prendere dal panico e non fare alcun gesto che possa indurli in allarme. Alzare il bastone o lanciare un sasso in direzione del cane non farebbe altro che aumentare il suo nervosismo. Anche bloccarsi improvvisamente non aiuta: il cane non sa perché ci siamo bloccati e cosa stiamo per fare e si innervosisce ulteriormente. Il mio consiglio (e non ho mai avuto alcun problema facendo così) è continuare con noncuranza per il proprio sentiero come se non ci fossero cani intorno, avendo magari l'accortezza di deviare leggermente dal tracciato casomai ci accorgessimo che stiamo finendo proprio al centro del gregge (in realtà spesso gli ovini si sposteranno molto prima del nostro arrivo, sostando, in attesa del nostro passaggio in luoghi vicini ma da noi difficilmente raggiungibili). Se i cani si avvicinano anche a poca distanza, continuate come se nulla fosse: ricordate che un cane difendendo il gregge non sta facendo altro che il proprio dovere e non farlo abbaiare in questi casi sarebbe mortificante per lui :)
- SERPENTI
Se incontrate serpenti, cosa non del tutto impossibile soprattutto nel periodo estivo o primaverile, mantenete la calma. Probabilmente si tratterà di una biscia (natrix, varie specie), di un cervone o di un biacco. Sono tutti serpenti innocui e battendo un bastone in terra quasi sicuramente si sposteranno senza tante storie (ricordate che i serpenti, essendo senza timpano, sono sordi ai suoni trasportati dall'aria, ma percepiscono benissimo le vibrazioni del suolo). Nel caso vi trovaste davanti una vipera (rara da incontrare perché molto timida) sappiate che la sua brutta fama è fondamentalmente immeritata, il veleno della vipera che potete incontrare sui Monti Lattari è tossico e non ha effetti mortali (se non in rarissimi casi). Si consideri che in Italia non sono accertati morti per morso da vipera da decenni. Comunque, in caso di morso, l'importante è non farsi prendere dal panico, contrariamente a quanto si crede, è più probabile morire per shock anafilattico da inoculazione del siero antivipera che per il morso del serpente. Per tale motivo e anche per problemi inerenti la conservazione (il siero andrebbe sempre conservato in frigorifero e non resiste alle alte temperature) tale medicinale va utilizzato solo ed esclusivamente in presenza di un medico e in ospedale. A questo link qualche notizia in merito.
- DA SOLI IN MONTAGNA?
A parere di chi scrive e a differenza di quanto troverete scritto nella maggior parte di siti e pubblicazioni inerenti la sentieristica, andare da soli in montagna non è di per sé sbagliato ed è anzi consigliabile, ma è un'attività che richiede un'ottima presenza di spirito, una buona dose di forza mentale, conoscenza di sé e consapevolezza dei propri limiti. Va da sé che i rischi si amplificano e quindi si dovrà far maggiore attenzione, ma è anche vero che il contatto con la natura si fa più stretto ed è decisamente più affascnante: anche andare con una sola altra persona non fornisce le stesse sensazioni di abbandono e compenetrazione con l'ambiente circostante.
- IN CASO DI EMERGENZA
Il telefono cellulare sui Monti Lattari, data la relativa vicinanza con i centri abitati ha campo spesso anche sulkle vette più alte. I numeri da chiamare in caso di emergenza sono il 112 (numero unico europeo), eventualmente il 113 - 115 o 118 (che comunque smistano le chiamate al 112). Il numero nazionale del servizio Forestale è il 1515 e può essere utilizzato anche in caso di avvistamento incendi. Semmai la linea telefonica non fosse disponibile sarebbe bene avere con sé un fischietto.
Il segnale di allarme è un suono breve (2 o 3 secondi) ripetuto ogni 10 secondi per sei volte al minuto; dopo una pausa di un minuto si ripete nuovamente il suono di allarme, continuando sino alla ricezione di un segnale di risposta.
Il messaggio acustico in risposta (se ricevuto da chi può fornire aiuto) deve essere inviato ogni venti secondi per tre volte al minuto; dopo una la pausa di un minuto, si riprenderà la segnalazione. Chi riceve la richiesta di aiuto (e può fornirlo) deve chiamare immediatamente i numeri di emergenza. E' consigliabile, a chi chiede aiuto, rispondere, confermando l’avvenuto ricevimento della risposta, segnalando ogni 3 secondi per circa 30 secondi (circa 10 suoni) facendo una pausa di 2 minuti riprendendo la segnalazione, sino alla conferma definitiva di ricezione e allertamento soccorsi.
Chi può fornire aiuto risponde a sua volta ad intermittenza emettendo 10 suoni in 30 secondi intervallati da una pausa di 2 minuti. Appurato che chi chiama e chi riceve sono in contatto, chi ha bisogno di soccorso, con pause di 5 minuti, deve nuovamente lanciare segnali di allarme (uno ogni 10 secondi per un minuto) affinché i soccorritori possano dirigersi verso la fonte acustica del segnale.
Di notte la segnalazione dev'essere forzatamente luminosa: si diriga il raggio di una lampada portatile (o anche il flash della macchina fotografica o del telefonino) verso un’ ipotetica fonte di ricezione del segnale (paese, case ecc) procedendo con frequenza identica ai segnali acustici.